Rassegne Cinema 2023

Anche quest’anno abbiamo rinnovato la collaborazione con l’Associazione
di promozione sociale potentina Zer0971 per continuare a portare il cinema dove il cinema non c’è e per usarlo come mezzo per riflettere su varie tematiche quali l’ambiente e la questione di genere. È facile cedere alla retorica del ”tanto qui certi film non se li guarda nessuno”, ”tanto qui non legge nessuno”, ma un paese è fatto dalle persone che ci abitano e ripetendo questi discorsi non cambierà mai niente. Crediamo sia importante creare le condizioni per far nascere delle riflessioni e continuiamo a creare questi spazi tramite il cinema.

Con la rassegna estiva OasiCinema abbiamo “viaggiato” tra mondi che volgono al termine, mondi intrinsecamente legati alla terra che scompaiono per far posto alla modernità che avanza, con tutti i suoi prodotti scintillanti e con tutti i disastri sociali, umani ed ambientali che si porta dietro. Processi che riguardano Tolve così come i tantissimi paesi dell’entroterra ed è stato importante mostrarli su schermo, a partire dal documentario “Entroterra – Memorie e desideri delle montagne minori” del collettivo Boschilla, documentario che traccia la storia dell’Appennino negli ultimi settant’anni. E poi anche con il commovente film catalano “Alcarras – L’ultimo raccolto” e con l’affascinante film boliviano “Utama – Le terre dimenticate”.

Con la rassegna invernale Femminile Plurale abbiamo invece usato il cinema per dare spazio e voce alle donne, donne che spesso nel cinema hanno solo un ruolo secondario. Era proprio questa l’idea di Femminile Plurale: mostrare in varie sfaccettature com’è l’essere donna oggi e com’è lottare come una donna per l’affermazione dei propri diritti. L’abbiamo fatto con la prima in Basilicata del
docufilm “Il terribile Inganno” di Maria Arena, un racconto in prima persona che fa un bilancio sull’esser donna oggi attraverso l’incontro con le odierne pratiche femministe del movimento “Non Una Di Meno” di Milano. Ma lo abbiamo fatto anche usando cinema d’intrattenimento come quello di “La donna elettrica” e “La sorgente dell’amore” che mette però in scena in maniera eccellente delle donne in lotta.

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