Autoproduzioni Agricole

Vuij cha v’ facit i intelligent
Nun sapit propr’ nient
S’ non foss ch’i cafun
Nun v’ mangiass manch i carvun

Una delle motivazioni principali del progetto di Casa Rosa è quello di mettere in pratica esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di azione culturale e sociale. Crediamo che la terra sia un bene comune e sosteniamo fermamente l’importanza che ogni persona dovrebbe dare alla produzione del cibo che mangiamo ogni giorno.

Partendo da poche conoscenze, abbiamo iniziato un percorso di ricerca e apprendimento verso un’agricoltura naturale, il più possibile in armonia con i ritmi e gli equilibri ambientali della regione in cui viviamo. Un percorso volto anche alla riscoperta, con l’aiuto dei nostri vicini e dei nostri anziani, delle tracce di una certa tradizione contadina. Una tradizione secondo la quale l’uomo non è un elemento estraneo all’ambiente che lo circonda il cui unico obbiettivo sia quello di “estrarre” risorse da esso, ma bensì ne è parte integrante e attraverso la coscienza, l’osservazione, la pratica e l’esperienza ne trae sostentamento senza impoverirlo, anzi arricchendolo dal punto di vista paesaggistico.

Alcuni dei percorsi di autoproduzione che abbiamo attivato sono elencati qui di seguito.

Orto

Si cresce sentendo cose tipo “l’urt jè rugn'” e via di seguito e così per vari motivi ci si ritrova grandi senza sapere nulla di come cresce un pomodoro, qual è la differenza tra un peperone verde e un peperone rosso e quando cresca cosa…

Ma il cibo che mangiamo ogni giorno non è forse una delle cose più importanti?
Noi pensiamo di si, ed è per questo che dal 2021 abbiamo iniziato a prenderci cura di un pezzetto di terra con l’obbiettivo di produrci le verdure che portiamo a tavola ogni giorno. E non solo orticole, ma abbiamo iniziato anche a piantare altri alberi, arbusti e piante aromatiche. Partendo da zero, ispirati da varie visioni su come fare un orto biologico o in permacultura e senza l’utilizzo estensivo di attrezzi, continuiamo nel nostro percorso di apprendimento, tra fallimenti costanti ma anche successi.

Olio

I territori che ci circondano hanno la fortuna di avere tanti piccoli uliveti familiari sparsi per il territorio, inadatti ad una produzione di olio industrializzata. È una bella sensazione quella della stagione delle olive, quando dove ti giri giri trovi qualcuna/o impegnata nella raccolta dal proprio uliveto familiare. Purtroppo anche questa è una tradizione che sta svanendo. Spesso per altri impegni lavorativi, o per inesperienza, molte persone non riescono più a prendersi cura dei loro uliveti, che restano non raccolti e non curati.

Come Casa Rosa abbiamo iniziato un progetto per la cura degli uliveti, raccogliamo ulive quando è stagione, e ci stiamo attivando per prendere in carico altri uliveti, studiando le moderne pratiche agroecologiche per l’olivicultura, dalla potatura in policonico alla cura del suolo con sovesci e senza rivoltarlo col trattore.

Panificazione

Il territorio che abitiamo è un territorio dove il grano duro è di casa. Anche troppo. Siamo circondati da distese per ettari ed ettari senza fine di campi a grano che d’estate fanno assomigliare i nostri territori ad un deserto. Un grano dipendente da diserbanti e fertilizzanti, con troppo glutine e che spesso non viene neanche consumato in loco!

A Casa Rosa diamo valore, come altri, ad altre varietà di grano contadine che permettono una migliore coltivazione e un migliore prodotto finale.
Ed oltre al grano, un altro elemento importante è il lievito madre, u cr’scent, che prima era l’ingrediente fondamentale per farsi il pane, a tal punto che lo si regalava in dote al momento del matrimonio e che i vicini se lo passavano tra di loro ogni qualvolta che qualcuna doveva impastare.

Adesso il lievito di birra l’ha rimpiazzato quasi completamente, ma la differenza si sente. Il pane col lievito madre ha un altro sapore ed un altra qualità, anche se non vengono buchi grandi come caverne.

Sfornare il pane è ogni volta un’esperienza. Tiri fuori il risultato di un piccolo viaggio che porta con sé la tua bravura, la tua fortuna, il tempo, le tue emozioni ma soprattutto gli ingredienti primari che decidi di usare.

Un piccolo viaggio che ti porta a sfornare con le tue mani qualcosa di completamente diverso da quello che troveresti normalmente in giro.

Vino

Anche quella della vigna e del vino “paesano” a produzione familiare è una lunga tradizione di questi territori. Con l’autunno arriva il periodo della vendemmia, della fermentazione del vino nei tini, del mosto, dello “string’tur'”, del “pas’canis’c” il momento di “scì a sfoc'”, dell’assaggio del vino nuovo.

Ancora troppo inesperti nella gestione di una vigna, come Casa Rosa abbiamo iniziato però a vendemmiare e produrci il nostro bel vinello paesano, gioia dei pasti consumati in convivialità alla nostra tavola.

Conserve

La passata di pomodoro, le marmellate, i sott’aceti, i fermentati, le salse, i fiori e i frutti essicati. Sono infinite le preparazioni che il mondo contadino ha inventato per poter fare scorta di frutta e verdure nel momento in cui non c’erano. Un mondo di conoscenze e preparazioni che a volte diventa difficile ritrovare e si cerca di ricostruire ricette ascoltando le anziane/i.

Ricette e preparazioni che variano da paese a paese, ma che esistono simili o completamente diverse (partendo dagli stessi ingredienti) al di là del mare. Una ricchezza culturale che ci fa piacere apprendere e alla quale dedichiamo varie giornate, apprendendo le ricette tradizionali ma anche mischiando con quelle di altre culture, come quella dell’ajvar bosniaco fatto coi peperoni e le melanzane tolvesi.